Esistono molti modi di spostarsi sia che si tratti del proprio paese che in campo estero, quando non si ha disponibilità di un’auto. Tra i mezzi di trasporto maggiormente impiegati vi sono sicuramente i taxi o le auto a noleggio. Ma vi sono delle differenze tra queste due tipologie di servizio di trasporto, e conoscerle è opportuno sia per una questione economica che di qualità della prestazione e caratterizzazione intrinseca. Proprio in virtù di queste considerazioni andiamo ad esaminare da vicino la tematica analizzando nel dettaglio differenze e peculiarità.
Che cos’è il noleggio con conducente?
Iniziamo con questa disamina delle due tipologie di servizio di trasporto citate partendo da quella di noleggio con conducente. Quello che è conosciuto anche con l’acronimo NCC, è una prestazione professionale incentrata sulla figura dell’autista. Questi, solitamente noto come driver, termine tipico anglosassone, definisce il ruolo tradizionale del conducente con vettura di classe. Tale noleggio si basa su una prenotazione precisa, proprio come un appuntamento con tanto di data e ora del servizio in questione. In più occorre precisare la sede in cui ci si trova e quella di destinazione del viaggio. Due punti, di partenza ed arrivo, che una volta impostati, servono all’autista per sviluppare un’esperienza di viaggio ottimale. Si tratta di un “mezzo di trasporto” unico nel proprio genere, poiché in taluni casi ci fa sentire proprio al pari di un vip, o personaggio importante. Se la si vede da quest’ottica, è sicuramente da provare l’NCC, poiché difficilmente replicabile con costanza dato l’esborso economico che comporta.
Cosa cambia da taxi a NCC?
Ovviamente vi sono, come già evidenziato nell’introduzione, delle dovute differenze tra quella che è la tipologia di servizio di trasporto sopra citata, ossia l’NCC, noleggio con conducente, e il tradizionale taxi. Due forme diverse per ciò che concerne i mezzi di trasporto, ma afferenti appunto alla medesima categoria. Mentre nel caso del noleggio con autista si ha l’opportunità di godere di un’esperienza di viaggio unica al pari di un Vip, in vetture di classe etc., nella fattispecie del taxi lo scenario cambia. Come ben noto, infatti, spesso tale categoria dispone di auto ben meno eleganti o potenti, e decisamente più comuni. Inoltre anche le tariffe cambiano: se nel caso dell’NCC la somma è ragguardevole (30 euro l’ora in media) tenendo conto della prestazione offerta, per il taxi l’esborso è notevolmente più basso (calcolato moltiplicando i metri percorsi per il tempo impiegato). Il taxi è da intendersi come il soddisfacimento di un’esigenza immediata, e non concordata come quella del noleggio auto con conducente. Non si stabiliscono giorni, orari e mete da raggiungere in modo preventivo nel caso del taxi, ma tutto avviene sul momento. Nessuna chiamata con anticipo di 12, 24 o 48 ore, ma attesa massimo di 15 minuti per ricevere il servizio taxi a differenza dell’NCC. Due modi di soddisfare la stessa esigenza ma, è proprio il caso di dirlo, percorrendo strade distinte.
Chi rilascia la licenza di noleggio con conducente?
Veniamo ora ad un altro aspetto che interessa meno chi riceve il servizio di trasporto e prettamente riguardante chi lo offre. Stiamo parlando della licenza da avere per svolgere la professione di conducente di un NCC. Nello specifico, ci interessa focalizzare l’attenzione su chi rilascia questa licenza: ebbene la risposta è l’amministrazione comunale. Essa, infatti, è ente responsabile del rilascio delle autorizzazioni allo svolgimento di attività similari, sia che si tratti di noleggio con conducente che di taxi. Un bando pubblico di concorso determina l’assegnazione della licenza a coloro che vi partecipano in quanto possessori dei requisiti necessari (su tutti la proprietà o disponibilità in leasing di un’auto o veicolo idoneo). La fase successiva è poi quella di presentazione di domanda anche alla Camera di Commercio per svolgere la mansione in questione. Due passaggi chiave se si ha l’intenzione di svolgere questo lavoro e farlo nel migliore dei modi seguendo regole e procedure generali.
Che tipo di patente ci vuole per fare autista NCC?
Altro elemento di fondamentale importanza per svolgere la professione di conducente di NCC è la patente. Un documento necessario non solo quindi per gli automobilisti tradizionali ma anche e soprattutto per coloro che decidono di intraprendere una carriera simile. Non occorre un tipo di patente particolare, la normale B va bene, purché sia in possesso di chi deve esercitare la professione da almeno tre anni. In aggiunta alla patente il futuro autista deve possedere anche un certificato KB: ossia l’abilitazione a svolgere la professione. Due documenti essenziali ed imprescindibili per diventare autisti e mettersi al volante di veicoli di classe per portare a destinazione qualsivoglia richiedente di tale servizio.
Cosa vuol dire taxi NCC?
Spesso si sente parlare di taxi NCC, una definizione che in realtà è errata poiché associa due tipologie di servizio appartenenti alla stessa categoria ma diverse tra loro. Abbiamo spiegato nei paragrafi precedenti le divergenze di caratterizzazione di servizio taxi e noleggio con conducente; dunque associare la dicitura taxi a quella NCC è sbagliato, anche se nulla vieta che si possa creare una partnership tra i due mezzi di trasporto. Non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra se non per il fatto che adempiono alla finalità di trasportare un soggetto da un punto ad un altro geograficamente parlando. Per il resto le modalità di svolgimento della mansione, le tariffe richieste e la forma sono quasi opposte. Il taxi più estemporaneo ed immediato, oltre che più economico; l’NCC decisamente più di classe, esoso e specifico (per orari, data e tempi di attesa). Chiaramente, quindi, taxi NCC non ha granché senso come definizione, se non per indicare il noleggio con conducente in modo alternativo ma nei fatti inadeguato. È giusto per tanto distinguere sempre servizio taxi e servizio noleggio auto con conducente, in modo da evitare di confondere le idee di chi deve usufruire di questa professione. Incarichi con caratteristiche intrinseche proprie e divergenti tra loro avendo in comune la sola categoria di riferimento.